Consulenza Legale in materia Assistenziale e Previdenziale

Un nuovo servizio offerto in collaborazione con lo Studio Legale dell'Avv. Francesca Caltabiano, specializzato nelle pratiche di invalidità

Invalidità Civile

Invalidità Civile

Perché rivolgersi ad un Avvocato? Un professionista esperto può essere utile già in fase di presentazione della domanda per aiutarti a focalizzare l'attenzione sulle patologie che danno diritto alle agevolazioni

Il riconoscimento dell’invalidità civile dipende dal giudizio di una Commissione Medica che, dopo aver visitato il paziente, stabilirà se e in che percentuale può essere considerato invalido. È fondamentale, quindi, istruire correttamente la pratica individuando con precisione le patologie sofferte.

FAQ Invalidità Civile

L’invalidità civile è uno status riconosciuto al cittadino che abbia difficoltà a svolgere determinate funzioni nella quotidianità dovute a una menomazione o ad un deficit sia di natura fisica che psichica e intellettiva, il cui grado minimo è stabilito da specifiche norme di legge.

a valutazione delle condizioni fisiche o psichiche viene svolta sulla base di una tabella, contenuta nel D.M. 05/02/1992, organizzata per gruppi anatomo-funzionali in cui, per ciascuna menomazione, è indicata la percentuale di invalidità.

Certamente, l’INPS dà la possibilità a tutti gli utenti di presentare la domanda per accedere all’invalidità civile utilizzando il proprio SPID. È utile in questo caso farsi affiancare da un professionista che segua tutta la procedura, onde evitare di incorrere in errori che possano pregiudicare l’accoglimento della domanda di invalidità o, addirittura, rendere inammissibile l’eventuale ricorso successivo.

Occorre il certificato medico introduttivo rilasciato dal medico di medicina generale (curante), tutti i referti utili a dimostrare la sussistenza delle patologie, inoltre occorre essere muniti di SPID.

Se non sei munito di SPID potrai delegare il nostro ufficio legale alla presentazione della domanda, in questo caso dovrai solo fornirci la documentazione necessaria.

Le patologie che danno diritto al riconoscimento dell’invalidità sono catalogate nel D.M. 02 Febbraio 1992 che contiene anche le tabelle per stabilirne le percentuali ma, nel corso degli anni sono state riconosciute come invalidanti altre patologie (non elencate nella tabella), che dovranno, comunque, essere valutate. Al fine di evitare l’esecuzione di visite mediche e di esami diagnostici inutili ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile, è consigliabile una valutazione preventiva da parte di personale medico esperto che abbia chiaro quali patologie siano rilevanti a tal fine.

Puoi presentare tutta la documentazione medica in tuo possesso. Tuttavia, per rendere più rapida la valutazione da parte dell’INPS, e per dare alla Commissione medica un quadro completo della situazione clinica del paziente, è necessario fornire solo, e soprattutto, la documentazione inerente le patologie che danno diritto al riconoscimento dell’invalidità civile.

L’INPS ti convocherà a visita e una Commissione medica valuterà la sussistenza dei requisiti.

Se la domanda viene rigettata puoi presentare ricorso assistito da un avvocato.

Se sussistono i presupposti, puoi presentare ricorso impugnando il verbale negativo della Commissione medica. È, comunque, necessaria una valutazione medica preventiva. Il nostro team ne valuterà la fattibilità.

Puoi presentare ricorso entro sei mesi dalla notifica del verbale di accertamento dell’invalidità.

Se le condizioni di salute di una persona con invalidità civile o handicap senza la connotazione di gravità peggiorano, è possibile presentare una domanda di aggravamento per ottenere una revisione della propria condizione e, quindi, un aumento della percentuale di invalidità riconosciuta. Ma è da tenere presente anche il rischio di una riduzione della percentuale di invalidità già riconosciuta, con la conseguente perdita dell’assegno. Per questo motivo è bene valutare sempre la situazione specifica con l’aiuto di esperti della materia.

Invalidità da infortuni sul lavoro e malattia professionale

Perché rivolgersi ad un Avvocato? É importante individuare la corretta correlazione tra la malattia professionale e il lavoro svolto e, per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, la giusta percentuale di menomazione causata dall’incidente

Per il riconoscimento della stato invalidante e della malattia professionale sono, perciò, fondamentali una conoscenza delle procedure dell’INAIL e una consulenza precisa e competente su tutte le questioni relative agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali, garantiti dalla possibilità di effettuare accertamenti medici specialistici ed esami strumentali mirati, eseguiti da personale medico altamente qualificato che si avvale di una strumentazione d’avanguardia.

FAQ invalidità da infortuni sul lavoro e malattia professionale

L’assicurazione obbligatoria INAIL offre una protezione completa ai lavoratori in caso di incidenti sul lavoro che causino morte, inabilità permanente o inabilità assoluta temporanea per un periodo superiore a tre giorni.

Conseguentemente al verificarsi dell’infortunio il dipendente deve rivolgersi al medico aziendale, qualora sia presente nel luogo di lavoro, al proprio medico curante o al pronto soccorso. L’intervento del medico è fondamentale per ottenere il certificato medico con il quale si attesteranno la diagnosi e il numero dei giorni di inabilità temporanea al lavoro. Il lavoratore è obbligato a darne notizia tempestivamente al proprio datore di lavoro.

Una volta appreso dell’avvenuto infortunio, il datore di lavoro deve avvertire entro due giorni l’INAIL mediante la denuncia/comunicazione di infortunio.

Il medico o la struttura sanitaria che si prende cura del lavoratore infortunato, hanno l’obbligo di inviare telematicamente all’INAIL il “certificato medico” di infortunio sul lavoro ove sono indicati i giorni di prognosi che il dipendente dovrà comunicare al datore di lavoro.

L’ammontare del risarcimento dipende dal grado di menomazione subita, e dal danno biologico che viene valutato sulla base della “Tabella delle menomazioni” allegata al D.Lgs. 38/2000. Il calcolo del risarcimento INAIL tiene conto della gravità dell’infortunio, delle conseguenze sulla capacità lavorativa e del periodo di tempo necessario per la guarigione.

L’ Inail eroga in favore del lavoratore degli indennizzi a seconda che ne riconosca l’inabilità temporanea assoluta al lavoro, un danno biologico permanente compreso tra il 6% ed il 15% della validità psicofisica, un danno biologico permanente compreso tra il 16% ed il 100%, o in caso di morte del lavoratore.

Il lavoratore può far valere le sue ragioni, proponendo ricorso amministrativo contro il provvedimento dell’INAIL.
Il primo passo è redigere un atto di opposizione nel quale bisognerà specificare i motivi per i quali non si ritiene giustificabile il provvedimento. Nel caso in cui l’assicurato non riceva risposta dall’INAIL nel termine di 60 giorni da quello in cui ha presentato l’opposizione o se la risposta dell’Istituto non gli sembri soddisfacente potrà presentare ricorso giudiziale. I nostri avvocati, affiancati da un team di medici specialisti, ti assisteranno nelle varie fasi per il riconoscimento dell’indennità.

La malattia professionale è un evento dannoso che agisce sulla capacità lavorativa della persona e trae origine da cause connesse allo svolgimento della prestazione lavorativa.

Il vigente sistema di tutela richiede una correlazione tra la patologia sofferta, presente in un’apposita tabella, e il lavoro svolto. La vigente tabella delle malattie professionali è stata approvata con Decreto Ministeriale del 10 giugno 2014.

A seguito delle sentenze della Corte Costituzionale n. 179/88 e 206/88, sono comunque tutelate tutte le malattie che, seppure non comprese in detta tabella, il lavoratore provi abbiano un’origine professionale.

Il lavoratore ha la facoltà di chiedere all’INAIL di riesaminare la sua richiesta, proponendo un’opposizione amministrativa che, per non essere ritenuta inammissibile dall’Istituto, deve essere adeguatamente motivata, allegando certificazioni mediche e un parere medico – legale. Successivamente, verrà sottoposto a una visita collegiale dai medici dell’INAIL il cui esito non è vincolante e, quindi, il lavoratore non soddisfatto avrà sempre la possibilità di proporre ricorso giudiziale contro l’INAIL. Il nostro Ufficio legale, affiancato da un team di medici, ti assisterà in tutto l’iter amministrativo e giudiziale per far valere il tuo diritto al riconoscimento della malattia professionale.